sabato 16 aprile 2011

DERRICK ROSE aka MVP


Frase fatta “mode on”: era dai tempi di uno con il 23 che la Chicago cestistica non era tanto esaltata. Frase fatta “mode off”

Una giovane stella capace di incanalare le attenzioni di tutti e di portare una squadra dalle buone potenzialità al vertice della eastern conference, a livelli che, almeno per quanto riguarda la regular season, nella città del vento non conoscevano dai tempi di Jordan.
Rose dal basso del suo metro e novanta scarso è riuscito a dominare le difese di tutta America alla sua terza stagione nba, a ventitre anni ancora da compiere, mostrando una potenza fisica straripante ed una velocità decisamente fuori dal comune.

La dote che Rose si porta dietro per portare a casa il premio di MVP ammonta a venticinque punti, quasi otto assist e quattro rimbalzi per partita e a stupire è l’autorità con cui s’è preso questi numeri, la capacità di guidare una squadra che non sembrava potesse giungere così in alto neanche nei sogni più nascosti dei tifosi più ottimisti.
Chicago è una contender, e di sicuro hanno fatto la loro parte i vari Boozer e Noah, o un sistema difensivo che annichilisce gli attacchi avversari e che sembra già collaudato per la post-season, ma il ruolo di protagonista se lo è preso Rose e lo ha onorato con la costanza di un giocatore maturo e le prestazioni di un giocatore che accompagna all’enorme talento una incredibile voglia di vincere.
Il numero uno dei Bulls è un giocatore che ha dimostrato di poter attaccare il ferro in qualsiasi situazione, battendo la difesa schierata o spingendo in contropiede dopo aver fatto il proprio lavoro in difesa, sa prendersi responsabilità ed essere un ottimo leader per un gruppo che lo ha accettato come capo carismatico.
I margini di miglioramento di un giocatore tanto devastante sono impossibili da definire: basterebbe notare l’enorme miglioramento nel tiro dalla lunga distanza, che è ridicolo da sembrare impossibile. Crescere nelle percentuali di tiro è un obiettivo alla portata di Rose e a questo punto non possiamo che aspettarci un giocatore capace di fare la voce grossa per i prossimi dieci anni.
Senza troppi giri di parole, Rose è l’MVP dell’attuale stagione NBA, e a tratti è sembrato inarrestabile, e ora l’aspettano i PLAYOFF, le gare dentro o fuori, le difese asfissianti di chi non può più cedere neanche un centimetro. Come ogni grande giocatore, negli anni scorsi Rose è riuscito ad elevare le sue statistiche in quelle condizioni, e tutto ci fa credere che quest’anno le cose non cambino.
A Chicago c’è un nuovo MVP.

2 commenti:

Danilo ha detto...

Giusto dargli l'MVP!
Chicago buona squadra in generale, chissà se ce la farano ai playoff.....

angrygnat ha detto...

I PO di quest'anno mi sembrano molto equilibrati. Chicago ha l'arma giusta per mettere paura...